Cosa dire in breve a chi pensa di fare un'esperienza di dottorato all'estero? FATELO!
Ok, detto così è chiaramente riduttivo, ma proverò ad approfondire questa risposta iniziando col raccontare la scelta di partire, la partenza e lo shock iniziale, e, finalmente, l'adattamento :)

Ecco le storie di un PhD in biologia che ha deciso di scappare dall'Italia, alla volta della Germania!

domenica 26 febbraio 2012

Il viaggio: le 3 fasi

Nella partenza penso che ci siano delle fasi uguali per tutti ed altre vissute in maniera diversa da ognuno, ma pur sempre con delle cose in comune.

FASE 1 - "fare i bagagli"
C'è chi ci mette settimane e chi li fa in fretta. Io li ho fatti in un'ora il giorno prima di partire, che era anche domenica, così se mi mancava qualcosa ero sicuro di non poterla comprare! Tanto andavo in Germania, mica in mezzo agli utu e tuzzi!! :)

I miei bagagli consistevano in 1 valigia e 1 zaino.

E' strano pensare che tutto quello di cui abbiamo bisogno alla fine entra in così poco spazio! Mi ricordo che quando abbiamo traslocato con la mia famiglia avevamo una cosa come 80 scatoloni in 5! 
Come dice una canzone di J-Ax 
   
 "..A un certo punto finita la festa Vedrai tutti andar via
      Ti accorgerai che quel poco che resta ti basta
      Ed ecco, quella sarà casa tua!"

FASE 2 - Il viaggio
In genere sono i genitori che ci accompagnano alla stazione/aeroporto/altro-posto perchè.. è normale così.
Il viaggio è quel momento più o meno lungo in cui hai davvero il tempo di pensare a quello che hai fatto fino a quel momento, ciò che stai facendo e a tutte le novità che ti aspettano con un misto di terrore ed attesa.
Più dura il viaggio, più i pensieri vagano.

FASE 3 - Terraaa!! Si sbarca!
Comune a tutti credo che in questa fase sia la costante sensazione di essersi persi!
La mia attuale università qui a Konstanz vanta di essere internazionale ed infatti ha predisposto un bel servizio di accoglienza per chi arriva: mandano a prenderti uno studente che ti da la cartina della città, ti fa vedere dov'è l'università, dove sono i vari posti di cui puoi avere bisogno, ecc. ecc. 
Non c'è bisogno di dire che questo è un bel servizio, ti fa sentire accolto, e non costa niente, perchè è fatto gratuitamente da altri studenti che in cambio ottengono la possibilità di esercitare l'inglese.

Alla fine però ti ritrovi da solo e subito sei sommerso da una montagna di cose da fare! Registrati al comune, cerca casa, le bollette, attiva internet (!!!), fai la spesa, cucina... cosa serve per andare al primo giorno di lavoro domani? E in lab trovi tutti quelli che avevi già visto durante il colloquio (ma te ne ricordi solo metà) che sono gentilissimi e ti fanno vedere dove lavorerai, poi il tuo capo ti porta al tuo ufficio (O mio Dio!!! Una scrivania con un computer per me!!!!) dove ci sono una pila di fogli in tedesco che, ti viene detto, sono il tuo contratto di lavoro. Firmali, portali all'università... hai firmato cose senza sapere che c'era scritto? Non ti preoccupare, succederà ancora! :)

Tutto questo si svolgerà in inglese, ma, come se non fosse abbastanza difficile, la lingua locale ogni tanto spunterà fuori!

E in questo turbinio di cose finisce il primo giorno, dove sei stato sballottato a destra e a sinistra, non ci hai capito molto, ma la sera torni a casa sentendoti un eroe!! Ce l'ho fatta! Sapevo che avrei potuto farcela!!
E per festeggiare ti concedi una lauta cena.

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Nel mio caso (e forse è anche il caso di qualcun altro) non avevo ancora casa quando sono arrivato e così per un periodo di tempo sono stato ospite di una struttura tipo collegio, dove non c'era la possibilità di cucinare.. però la cena me la sono concessa fuori il primo giorno! Pizza!! In quella che ora è la pizzeria da asporto a cui ci rivolgiamo abitualmente :)

Senza mentire, penso che sia utile sapere che il primo periodo presenta numerose difficoltà. 
La lingua alla fine non è un problema, o meglio, l'inglese non è un problema! Per il tedesco ancora dopo un anno ho parecchie difficoltà! E tutti i documenti che arrivano sono in tedesco.
Ho scoperto che la burocrazia tedesca è lunga addirittura più di quella italiana!!!

Il problema principale per me è stato trovare casa! 
In genere la scelta per uno studente di dottorato ricade su una casa condivisa (WG in tedesco - si legge ve-ghe), per 2 motivi: 
             - i soldi!! Una casa da solo (anche se un monolocale) costa veramente troppo.
             - la compagnia: alla fine si sta meglio se tornando a casa si può chiacchierare con qualcuno (si impara anche più rapidamente la lingua!).

Comunque qui a Konstanz la situazione case è particolarmente difficile! Sarà perchè è una bella città, con un'università di qualità (parliamone un po' bene!), sarà anche perchè è piccola e quindi non offre molte case, ma il risultato è che a me ci sono voluti 3 MESI per trovare una casa! E di questi 3 mesi, uno l'ho passato in ostello!! 
L'ostello di konstanz è una bellissima struttura, una torre di 8 piani... senza ascensore!!! http://konstanz.jugendherberge-bw.de/

Considerato che sarei rimasto senza casa dal 1 aprile, ma l'ho saputo solo il 27-28 marzo.. all'ostello ho trovato posto ma ho dovuto cambiare camera ogni 3 giorni circa!!
Quello è stato sicuramente il periodo più faticoso!

Ma come si dice in Italia: QUELLO CHE NON AMMAZZA INGRASSA :)


sabato 25 febbraio 2012

La scelta

Premessa: a Pisa nel mio corso di laurea erano richieste piu' di 1200 ore di laboratorio per poter scrivere la tesi e, come i biologi sanno, le ore in lab diventano sempre mooolte piu' del previsto.

Per laurearmi in pari (e col massimo) ho veramente fatto i salti mortali. Finiti gli esami avevo pensato di fare un tirocinio che mi promettesse qualche sbocco in Italia al di fuori dell'universita' perche' da quello che avevo visto durante il mio tirocinio di tesi triennale (bachelor, in linguaggio internazionale) il mondo universitario e della ricerca non faceva per me.
Ecco che inizio il mio tirocinio e mi viene proposto di andare un mese in Olanda. Chiaramente poi non ci vado grazie alla stupenda organizzazione che era dietro a questo progetto, però intanto mi si e' infilata la pulce nell'orecchio. Il colpo di grazia mi arriva quando dopo mesi di accanito stress alla mia prof riesco a farmi spedire a spese mie (però! Sono un mito!) in Grecia ad un corso di una settimana per studenti di dottorato. E' deciso! Voglio fare un dottorato!


Ecco che la mia prof, contenta di come lavoravo, mi inizia a promettere un posto (cosa che in Italia non e' nei suoi poteri, ma questo richiede un post a parte).

A luglio mi laureo, faccio delle megavacanze ( interrail in Germania) e a settembre torno a Pisa, dove mi viene detto che per il dottorato non c'e' possibilita', ma se voglio posso restare in lab per un tirocinio post-laurea. "NON DEVI PAGARE NULLA" mi viene detto. "E magari... chissa'... bisogna avere pazienza, ma tra 6 mesi forse.. una borsina di studio.."

Cioe', per stare 8 ore al giorno in lab a lavorare "non devo pagare nulla"?!?!?

In questa frase c'e' qualcosa di assurdo che pero' in Italia e' uso comune: il pensiero che te devi ringraziare chi ti fa lavorare, anche se ti sfrutta ingiustamente.

Nelle facolta' di biologia (nelle altre non ho esperienza diretta, quindi non ne parlo) ogni prof ha un suo "assistente" che e' uno che si e' ritrovato come me dopo la laurea con una mezza promessa e l'idea che un giorno la cattedra sarebbe stats sua ed ha accettato l'offerta.

Fingiamo di leggere un libro-game: scegli di restare nel lab dove hai fatto la tesi, per ora non pagato, ma con una vaga possibilita' di avere una borsa di studio?

SE LA RISPOSTA E' SI, LEGGI QUA:
continui il tuo lavoro per alcuni mesi gratis in lab.. e' come essere sempre all' universiita'. Finalmente arriva una borsa di studio per qualche mese. "Me la merito! Ora andra' tutto bene" assapori un po' di indipendenza economica dai genitori. Poi pero' torni di nuovo digiuno, ma ormai che fai? Lasci? Tra tesi e post laurea sono gia' 2 anni che in pratica dirigi quel lab, sicuramente tra poco ti stabilizzerai. Ed ecco che arriva un contrattino, ma dopo 6 mesi e' la solita storia. Solo che adesso c'e' il tuo lavoro degli ultimi 3 anni in gioco, ora hai investito un sacco in questa folle impresa, aspetti, anche se dovrai stare qualche mese senza stipendio...
E cosi' via, fino a che non sei totalmente in trappola. E mentre I tuoi colleghi all'estero hanno fatto PhD e post-doc, te hai lavorato quanto loro, ma non hai nessun titolo. Ora andare all'estero per te non e' piu' possibile per vari motivi:
            1- nessuno ti assume per un dottorato in materie scientifiche dopo i 35 anni, e magari il post doc non puoi farlo perche' non hai il dottorato.
            2- magari adesso hai famiglia, anche se sei sempre senza soldi.

A questo punto il prof che ti ha tenuto sotto la sua "ala protettrice" si sente in dovere di sistemarti perche' comunque vede il tuo sacrificio (alla fine parlo di brave persone) e cosi' se deve scegliere tra far fare il dottorato a un ragazzino di 23 anni appena laureato o a te che sei in quel lab da 10 anni, e' quasi obbligato a scegliere te, mandando via il "ragazzino" che avrebbe l'eta' giusta per un dottorato.

Ecco che con la tua scelta, non solo ti sei precluso un possibile arricchimento di carriera, ma hai anche involontariamente contribuito a perpetuare questo meccanismo malato che distrugge le università pubbliche e, ancora più importante, attenta alle vite di chi ci resta intrappolato.
Ecco perchè le università italiane adesso si reggono sul lavoro volontario! (sono stato esagerato? Ai posteri l'ardua sentenza).

SE RISPONDI NO ALLA DOMANDA:
Da qualche parte nel tuo computer c'era gia' il tuo curriculum in inglese, lo riprendi e lo invii ai primi 10 posti liberi che trovi su naturejobs. "Tanto mica rispondono davvero" pensi. E invece il giorno dopo hai gia' 10 risposte.
Allora ci pensi davvero, ne parli coi tuoi amici, ma non dici niente nel tuo lab perche' sicuramente ti ostacolerebbero. E decidi cosi' di cercare davvero un progetto che ti piace, fare domanda ed aspettare.
Ti richiamano. All'intervista telefonica sei piaciuto! Ti vogliono di persona per un colloquio! Non solo! Ti pagano viaggio e albergo! Ti senti anche importante! Ora devi dirlo al tuo prof di Pisa.. tanto piu' che tirare qualche urlo perche' lo "tradisci", cosa puo' fare?

Parti, fai un viaggio lungo pensando che quello potrebbe essere il prossimo posto in cui vivrai.
Fai la tua presentazione in inglese (oddio! All'universita' non ho mai dovuto fare presentazioni in inglese) davanti ai tuoi - forse - futuri colleghi.
"Ti piacerebbe lavorare qui?" Ti viene chiesto.
Il giorno dopo via di corsa per un altro colloquio. Di nuovo tutto in inglese, di nuovo ti chiedono cosa ne pensi, ti portano a cena fuori a spese loro, ti corteggiano in ogni modo!
Intorno a te per strada poi parlano in tedesco! Non capisci una parola e la cosa e' stancante. "Posso farcela a vivere in un posto dove non capisco la lingua?" Ti chiedi, anche se in realta' hai gia' deciso.
E quando torni a casa trovi nell'email 2 conferme! In tutti e due i posti dove hai fatto il colloquio sei stato preso! Devi addirittura scegliere!!!
Ed ecco che PARTI.


Mi presento:

Era una notte buia e tempestosa.. quando mi venne in mente di creare questo blog! No, in realta' era un sabato sera, dopo aver passato tutto il giorno in lab, mentre guardavo la tv tedesca in stato di semiincoscienza sul divano, coi miei coinquilini!
Comunque dopo esattamente un anno dalla mia migrazione dall'Italia, vuoi per la "ricorrenza", vuoi per le 59 ore di lavoro della settimana non ancora finita (domani le 60 le supero!!), ho pensato che creare uno spazio per condividere le mie esperienze di dottorato all'estero potesse essere una buona idea, magari anche utile per qualcuno che adesso sta pensando di intraprendere questa avventura. E cosi' eccomi a scrivere!
Intanto mi presento brevemente: mi chiamo Francesco, sono italiano (all'estero si rivaluta un pochino questa nazionalita') e piu' di preciso toscano. Sono scout e quindi appassionato di attivita' all'aria aperta (infatti sto tutto il giorno chiuso in lab, ma appena posso prendo e vado a giro!). Fin dal liceo sono sempre stato affascinato dalla biologia e dalla chimica e cosi' ho studiato biologia all'universita' a Pisa. Dopo la laurea specialistica ( o "master", come si chiama all'estero) sono partito per Konstanz, in Germania, per fare in dottorato in cell biology.
... Pero'! C'e' chi scrive la sua autobiografia in libri e a me ci sono volute solo poche righe! Sara' un bene o un male? ;)
Cosa dire in breve a chi pensa di fare un'esperienza all'estero? FATELO!
Ok, detto cosi' e' chiaramente riduttivo, ma provero' ad approfondire quests risposta iniziando col raccontare la scelta di partire, la partenza e lo shock iniziale, e, finalmente, l'adattamento :)
Buona lettura!